Oggi scopriamo insieme Sof Boy Han, un artista italo-coreano che spazia tra molti generi come indie, indie rock e molto altro.
Ho avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere con lui, ecco cosa mi ha rivelato in questa intervista a Sof Boy Han.
D: Ciao Sof Boy Han, Puoi raccontarci un po’ di te?
SBH: Il mio nome d’arte è Sof’boy Han, sono un musicista con una forte inclinazione verso l’R&B e l’hip hop, ma mi cimento anche in vari altri generi musicali.
Parlaci della tua musica
Come accennavo, la mia espressione musicale si concentra principalmente su R&B e Hip Hop, ma non mi limito a questi generi. Sperimento anche con indie, indie rock, pop, Lo-Fi e qualsiasi altro genere che sento mio e che mi appassiona. La musica è il mio mezzo principale per esprimermi in modo completo.
Puoi raccontarci come hai deciso di perseguire la tua carriera nella musica indie?
Fondamentalmente, sono cresciuto in Italia con genitori musicisti, immerso in un ambiente in cui la musica era parte integrante della vita familiare. Fin da giovane, intorno ai 9 o 10 anni, ho iniziato a scrivere e a fare rap. Da quel momento, ho compreso che la musica sarebbe stata una parte essenziale del mio percorso di vita.
Cosa ti ispira nello scrivere canzoni? ci sono particolari temi o messaggi che vuoi trasmettere?
Quando compongo le canzoni, trovo ispirazione principalmente nella vita di tutti i giorni e nella routine quotidiana. Cerco di catturare quei momenti e di descriverli in modo personale. Allo stesso tempo, cerco di rendere la mia musica personale ma accessibile a chi l’ascolta, affinché possa percepirne l’essenza. Per quanto riguarda i messaggi, non ho un obiettivo specifico da comunicare, ma piuttosto desidero trasmettere la mia passione e l’esperienza della mia visione della vita in generale.
Puoi raccontarci di alcune difficoltà che hai affrontato come artista?
Ritengo che la sfida più impegnativa sia la promozione, soprattutto essendo un artista indie dove le risorse finanziarie sono limitate. Gestire la promozione senza una grande disponibilità economica è complesso, e spesso ci si trova a navigare in acque sconosciute senza una chiara strategia di autopromozione. Questo, a mio avviso, rappresenta la principale difficoltà.
Ci sono artisti o gruppi che hanno influenzato la tua musica, e se sì, come ti hanno ispirato?
Ci sono davvero molti artisti che amo, come i Black Skirt, che sono tra i miei preferiti e una delle mie band coreane predilette. Sono affascinato dalla loro musica, dalle loro parole e dal modo in cui compongono. In realtà, c‘è così tanta musica là fuori che cerco di esplorare tutto ciò che mi arriva, anche su Spotify, ascolto canzoni in modo casuale.
Puoi parlarci della tua ultima canzone?
È stata pubblicata circa un mese fa e si intitola “Nunchi“. Questa parola coreana racchiude un significato che non trova corrispondenza né in italiano né in inglese, ma possiamo cercare di immaginare la situazione. Quando si dice che qualcuno è “no nunchi“, si sta indicando che quella persona non comprende una situazione, una frase o qualcos’altro. “Nunchi” rappresenta una sorta di comprensione attraverso lo sguardo, la capacità di percepire il vibe dell’atmosfera con i propri occhi. È un concetto molto astratto. Un esempio concreto potrebbe essere quando sei coinvolto in una relazione non ufficializzata e non sai come farla progredire. La canzone affronta questo tipo di tematiche.
Raccontaci qualche esperienza memorabile o incontro che hai avuto con i fan
Non ho avuto molti incontri con i fan, ma quest’anno durante alcuni concerti ho avuto l’opportunità di conoscere persone che ascoltavano le mie canzoni, e sembrava surreale. Anche se erano solo due o tre persone ad ascoltare le mie canzoni, la gratitudine che ho provato è stata incredibile. È stata un’esperienza straordinaria, soprattutto in Corea. Ricordo un concerto a settembre o ottobre di quest’anno, dove c’era un fan presente che non conoscevo. Gli altri presenti erano principalmente amici e parenti, ma questa persona era un vero fan che cantava tutte le mie canzoni, conosceva ogni parola. È stato un momento in cui mi sono chiesto: “Cosa sta succedendo?”
Cosa ti piace dell’italia?
Sono cresciuto in Italia, e la mia relazione con il paese è una sorta di amore/odio. Essendo cresciuto lì, è normale che mi senta più a mio agio in Italia, immerso nella sua cultura e tutto il resto. Tuttavia, quando si cresce in un luogo, sorge sempre quel tipo di relazione di amore e odio. Rispondendo alla tua domanda, la cosa che apprezzo di più in Italia è la sua tranquillità. Al
confronto, in Corea ho notato che i coreani non sono altrettanto tranquilli.
Quali sono le tue aspirazioni e i tuoi obiettivi come cantante?
Il mio obiettivo principale è persistere nel fare musica fino a raggiungere il prossimo traguardo: creare un album. Attualmente sto dedicando molte energie a questo progetto, il che spiega la mia limitata presenza sui social e su TikTok. Sono concentrato e, allo stesso tempo, sto svolgendo anche il ruolo di fashion designer, cercando di conciliare entrambe le passioni. Quindi sì, il mio obiettivo imminente è realizzare un album.
C’è qualcosa che vorresti dire ai nostri lettori?
Innanzitutto, desidero esprimere la mia gratitudine per dedicare del tempo a leggere questa intervista e per concedermi l’opportunità di condividere e presentarmi. Spero sinceramente che possiate ascoltare le mie canzoni, in particolare “No Nunchi” e “Pistachio”, e che esse possano suscitare il vostro interesse. Nel caso vi siano piaciute, mi farebbe molto piacere ricevere un vostro feedback tramite direct o condividendo le canzoni con i vostri amici e familiari.