L’Opera di Pechino è la forma teatrale di opera cinese più conosciuta al mondo, nonché quella più popolare in patria, in quanto è riflesso del variegato e intricato scenario artistico e culturale della Cina.
Ha subito diverse trasformazioni e contaminazioni provenienti dalle diverse forme teatrali e musicali presenti nel Paese e si è andata rivoluzionando e sviluppando fino ai giorni nostri, ma rimane un ottimo modo per capire e conservare tutte le sfaccettature di una cultura millenaria da essere diventato patrimonio dell’umanità dell’UNESCO nel 2010.
LA STORIA DELL’OPERA di pechino
Le prime testimonianze di questa forma d’arte si hanno durante la dinastia Qing (1644-1911), quando ancora si trattava di una rappresentazione di corte, infatti il pubblico sopraggiunse più tardi.
Intorno agli anni ‘20 del 1800 alcune compagnie teatrali delle province dell’Anhui e dell’Hubei si ritrovarono ad inscenare insieme degli spettacoli presso la corte imperiale a Pechino. Qui iniziarono con il tempo a mescolare insieme le varie tecniche teatrali e le musiche tipiche, dando vita a quella che è oggi l’Opera di Pechino.
Sappiamo che già dal 1845 era stata istituita questa forma di recitazione, che mette in scena i drammi tipici della tradizione cinese che trattano di leggende o che traggono i loro fondamenti dalla storiografia, recitate nella lingua arcaica classica.
L’Opera di Pechino si connota per quattro elementi principali che caratterizzano il suo aspetto recitativo: canto, danza, arti acrobatiche e arti marziali.
IL PALCO
Il palco e la scenografia sono miniali. Infatti il teatro Liyuan a Pechino, il più famoso teatro di Opera attivo tutt’ora, ne è un esempio. Il palcoscenico è quadrato, con i musicisti posti frontalmente e il pubblico seduto nella parte sud della scena. Gli attori entrano sempre da est ed escono da ovest, secondo le convenzioni.
Gli elementi scenici sono ridotti al minimo e sono spesso simbolici, ad esempio un attore può inscenare un’uscita a cavallo usando una frusta, oppure può attraversare un ponte salendo e scendendo da un tavolo, così come delle sedie allineate in fila possono invece simboleggiare le mura di una città o un fiume che gli eroi devono guadare.
LE MUSICHE
Trattando di canto e danza, le rappresentazioni sono sempre accompagnate da una piccola orchestra con strumenti melodici e di percussione, nella quale solitamente anche il direttore è uno dei musicisti.
La musica è composta di arie e melodie e si differenzia in due stili principali:
- Xipi 西皮: acuto e sonoro per le storie allegre;
- Erhuang 二黄: dal suono basso e attenuato per le vicende liriche.
Un altro ruolo della musica è quello di scandire il susseguirsi delle azioni, sottolineare certe vicende importanti o accompagnare gli attori nelle loro parti cantate.
GLI ATTORI
Gli attori dell’Opera di Pechino affrontano un lungo e difficile apprendistato prima di essere considerati dei veri e propri professionisti.
In passato i bambini venivano affidati ai maestri che li istruivano e gli garantivano vitto e alloggio, che gli allievi avrebbero ripagato una volta che avessero iniziato a lavorare. Dal 1911 vennero istituite scuole apposite, nelle quali i ragazzi si svegliavano alle cinque della mattina e iniziavano i corsi di recitazione, canto e arti del combattimento. Dal 1952 vennero introdotte anche diverse arti acrobatiche in più e si studiavano anche le classiche materie delle scuole regolari.
I RUOLI
I personaggi si dividono principalmente in quattro categorie:
Sheng 生: il personaggio maschile, tra cui si distinguono:
- Laosheng 老生, uomo maturo, generalmente un alto ufficiale, con barba scura o bianca e che indossa abiti con disegni di dragoni;
- Xiaosheng 小生, uomo giovane, che canta in falsetto;
- Wusheng 武生, uomo esperto di arti marziali e delle tecniche acrobatiche.
Dan 旦: il personaggio femminile, è anch’esso diviso in varie categorie:
- Qingyi青衣 , donna modesta e gentile, che canta con un tono alto e indossa abiti semplici ma raffinati;
- Huadan 花旦 , donna vivace e maliziosa, concubina o servetta, è vestita con abiti più colorati e cammina con una particolare andatura suggestiva;
- Wudan 武旦, donna dall’aspetto marziale;
- Daomadan 刀马旦, giovane donna guerriera;
- Laodan 老旦, donna anziana e autorevole.
Jing 淨: è il personaggio più caratteristico con il volto dipinto, generalmente un forte ed eroico generale. Indossa scarpe alte e un costume che lo fa sembrare particolarmente imponente. I motivi e i colori delle pitture facciali sarebbero derivati dalla tradizione cinese del simbolismo dei colori e dalla divinazione delle linee del volto, ad esempio il rosso denota onestà e lealtà, il bianco connota un personaggio malvagio e intrigante, mentre il nero si attribuisce ai personaggi saggi e giusti.
Chou 丑/醜: è un personaggio indifferentemente maschile o femminile, può essere sciocco o astuto e brillante, ed è l’unico al quale è consentito un ampio margine di improvvisazione.
Gli attori e le attrici possono interpretare qualsiasi ruolo, indipendentemente dal fatto che si tratti di un personaggio maschile o femminile, infatti in passato le compagnie teatrali erano spesso quasi esclusivamente maschili. Inoltre, molti attori sono diventati famosi per il loro ruoli femminili, come Mei Lanfang che deve la sua fama all’interpretazione del ruolo della concubina nel famoso dramma ‘Addio mia concubina’.
I COSTUMI
I costumi nell’Opera di Pechino ricoprono un ruolo centrale, infatti servono ad indicare diverse caratteristiche dei personaggi, sia caratteriali che sociali. Per prima cosa ne indicano la classe di appartenenza, ad esempio i membri della famiglia imperiale o gli alti ufficiali indossano vestiti suntuosi, riccamente decorati, con colori brillanti e scarpe alte, la classe media viene rappresentata con abiti decorati e raffinati, ma più sobri, mentre i costumi poveri sono privi di ornamenti.
Gli abiti si caratterizzano soprattutto per le ampie maniche fluenti che accentuano la teatralità e la sinuosità dei gesti.
IL TRUCCO
Il trucco tipico dell’Opera di Pechino è il Lianpu 脸谱, che si sviluppa da una tecnica tradizionale di divinazione che interpretava la personalità degli individui basandosi sui tratti del volto.
Inizialmente, i colori usati erano tre: il rosso, il bianco e il nero. I disegni erano semplici e sottolineavano le caratteristiche del personaggio esagerando le linee del volto. Con il tempo la tecnica si è raffinata, i colori e i disegni si sono moltiplicati, assumendo anche una funzione ornamentale.
I colori sono dunque associati a specifiche qualità: il rosso rappresenta coraggio e lealtà; il nero indica giustizia generosità; il bianco descrive caratteristiche negativi quali astuzia ed inganno. Altri colori hanno significati simbolici come il verde che è associato alla cavalleria, il blu al valore, il giallo alla brutalità e il viola alla saggezza.
FONTI
Elizabeth Wichmann, Listening to Theatre: The Aural Dimension of Beijing Opera, University of Hawaii Press, 1991
Joshua Goldstein, Drama Kings: Players and Publics in the Re-creation of Peking Opera, 1870–1937, University of California Press, 2007
I colori nella cultura cinese e la loro simbologia di Federica Benigno
Unsplash| Beautiful Free Images & Pictures