Le arti marziali cinesi

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Le arti marziali sono una delle più antiche pratiche tradizionali cinesi e sono parte integrante della vasta identità culturale del paese. In Cina, vengono chiamate complessivamente wushu (武术) che letteralmente significa ‘arte della guerra’. Si è diffuso anche il termine gongfu (功夫), occidentalizzato in kung-fu, che significa ‘impegno/abilità’ e quindi per estensione la padronanza e l’abilità nell’esecuzione delle tecniche marziali.

LA STORIA DELLE ARTI MARZIALI

E’ difficile trovare una data o un preciso punto di inizio della pratica delle arti marziali, in quanto non si hanno notizie troppo accurate e anche perchè lo sviluppo di queste tecniche ha subito cambiamenti, influenze e scissioni tra le varie scuole nel corso della storia che ne hanno determinato la sua variegata natura.

Abbiamo tracce della pratica delle arti marziali che risalgono a circa 4.000 anni fa riportate da alcune pitture rupestri che raffigurano uomini in posa marziale. Si è inoltre ipotizzato che fossero sorte come modo di cacciare le prede a mani nude e successivamente queste pratiche si siano sviluppate in uno stile vero e proprio di combattimento.

Dalle dinastie Shang e Zhou fino al periodo delle ‘Primavere e Autunni’ (770-476 a.C), il wushu consisteva in una serie di esercizi fisici di preparazione al combattimento e di movimenti simili a danze di guerra. Da qui in poi con la diffusione degli insegnamenti di Daoismo, Buddhismo e Confucianesimo le arti marziali si sono fuse con i vari insegnamenti filosofici e hanno assunto dimensioni diverse. Successivamente si sono iniziate a sviluppare nel senso in cui le intendiamo ora.

Le arti marziali cinesi sono parte integrante della vasta identità culturale del paese.
Una statuetta riproduce un movimenti di kung fu

LE ARTI MARZIALI TRADIZIONALI

Il wushu iniziò a far parte integrante della formazione dei nobili guerrieri e successivamente venne anche trasmesso da maestri a tutti i tipi di allievi che erano decisi ad impararlo. Secondo la tradizione, le arti marziali si mescolano al pensiero filosofico e la loro pratica è puramente votata all’autodifesa e all’apprendimento delle tecniche di combattimento che servono per padroneggiarla, inoltre vi si unisce una funzione di cura per corpo e mente.

Le arti marziali si basano sull’armonia e sull’equilibrio, soprattutto tra Yin e Yang all’interno del corpo.

Rappresentano anche un ottimo esercizio di disciplina ed autocontrollo e per questo sono tra gli sport più praticati dai bambini e dai ragazzi. Inoltre, grazie alle caratteristiche ginniche di queste pratiche, alcuni tipi di arti marziali sono seguite anche dalla popolazione più anziana che le pratica per mantenere il corpo sano in esercizio e per aiutare la mente a rilassarsi.

Le arti marziali si suddividono in due categorie principali, quella per tipo di allenamento e quella per ubicazione geografica.

SCUOLA DEL NORD e del sud

Per posizione geografica, che ha come riferimento il Fiume Giallo, troviamo:

  1. La scuola del Nord: o 北拳 (beiquan), si incentra sull’esecuzioni di movimenti lunghi e ampi e sulla parte inferiore del corpo, infatti le scuole del nord danno molto importanza ai calci nelle loro sequenze;
  2. La scuola del Sud: o 南拳 (nanquan) al contrario si connota per movimenti rapidi e stretti e pone l’accento sulla parte superiore del corpo, prediligendo le sequenze di pugni.

SCUOLe ‘interne’ ed ‘esterne’

Per tipo di allenamento le scuole di arti marziali si dividono in:

  1. Scuola ‘interna’: o 内家 (neijia) si concentrano molto sullo sviluppo dell’energia interna e della forza vitale, spesso prevedono molta introspezione e meditazione dalla quale si parte per padroneggiare meglio i movimenti del corpo;
  2. Scuola ‘esterna’: o 外家 (waijia)si concentra molto sull’aspetto ginnico e fisico, che rafforza il fisico e in contemporanea anche l’aspetto mentale.

I DIVERSI STILI

Un esempio di stili di wushu tra i più praticati sono:

Taijiquan (太极拳)

Si trata di uno stile di arte marziale lento ed elegante, che trae ispirazione dal Daoismo e appartiene alla scuola ‘interna’. La pratica è un continuo bilanciare le due forze opposte presenti nel nostro corpo e attorno a noi: lo Yin e lo Yang, infatti ogni movimento rigido segue uno flessibile, ogni apertura segue una chiusura, ogni passo veloce e attivo è bilanciato da uno lento e inattivo. Molti cinesi la mattina presto o la sera praticano taiji all’aria aperta nei parchi e nelle piazze.

Wing chun o Yong Chun (永春)

E’ un arte che appartiene alla scuola del Sud e alla scuola ‘interna’ e tra i suoi più importanti esponenti vi è Yip Man, il maestro di Bruce Lee.

I principi del Wing Chun creano un sistema di difesa aggressiva che consente di adattarsi immediatamente ai movimenti, alla forza e al modo di combattere di un aggressore. Questi principi sono estremamente semplici, ciononostante richiedono anni di pratica delle forme e delle sequenze.

Shaolinquan Gongfu (少林拳功夫)

Si tratta di un’arte marziale della scuola ‘esterna’. Nasce all’interno del clima di diffusione del Buddhismo, infatti la leggenda narra che il monaco Bodhidharma avesse ricevuto l’illuminazione mentre meditava nel tempio Shaolin. Avrebbe poi istruito i suoi monaci, i quali avrebbero sconfitto banditi e bestie feroci proteggendo i contadini dei villaggi circostanti.

LA FILOSOFIA DELLE ARMI

Le arti marziali sono legate alla filosofia e alla teoria del ciclo dei cinque elementi.

Ad ogni elemento si associa un arma che è forte contro l’elemento precedente e debole contro quello successivo, in questo modo:

  1. Terra: si associa il pugno, ossia la lotta a mani nude frutto del lavoro e della pratica costante;
  2. Legno: associato al bastone, il legno batte la terra così come l’albero emerge dal duro suolo;
  3. Metallo: si rifà alla sciabola, il metallo sconfigge il legno in quanto può tagliarlo;
  4. Fuoco: è rappresentato dalla lancia, e siccome il fuoco fonde il metallo esso vince sulla sciabola;
  5. Acqua: si associa alla più nobile delle armi, ossia la spada. L’acqua spegne il fuoco e quindi la spada vince sulla lancia, ma essa è debole contro la terra poichè solo chi ha compiuto con impegno e dedizioone il ciclo di istruzione marziale diventa maestro e anche a mani nude può sconfiggere il proprio aggressore.
FONTI sulle arti marziali cinesi

GoAsia, GoAsia’s staff, Arti Marziali della Cina
Viaggio in Cina, Sabrina Parisi, Kung fu e arti marziali cinesi
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