
La Cina è diventata una delle economie mondiali più importanti nel XXI° secolo, raggiungendo le economie occidentali e il loro livello di industrializzazione. In Cina: ricchezza e povertà convivono, anche se le scelte politiche hanno migliorato l’industria manifatturiera. La Cina è riuscita a diventare uno dei distributori tecnologici più importanti al mondo.
“Se nel 2004 la dimensione dell’economia cinese era della metà di quella americana, nel 2014, dati convergenti elaborati dalla Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale (FMI) – dati a cui i media del mondo hanno dato largo spazio – indicavano che il PIL cinese era secondo dopo quello degli USA in termini nominali, ma anche che, se aggiustato a parità di potere d’acquisto, diventava il primo”.
Roberta Garruccio
Il periodo di tempo in cui l’economia cinese è cresciuta è stato veramente breve, per questo motivo la Cina è al centro dell’economia mondiale; si trova al terzo posto come trader di merci e servizi ed è anche il terzo maggiore investitore globale.
“Le esportazioni cinesi sono aumentate del 3,6% nel 2020 rispetto all’anno precedente, raggiungendo quota 2,6 trilioni di dollari, un miglioramento rispetto allo 0,5% registrato nel 2019. La pandemia da coronavirus e la guerra commerciale con gli Stati Uniti non hanno quindi pesato troppo sull’export del Paese”.
Qui Finanza
Cina: ricchezza e povertà
Dall’altro lato questo avanzamento economico senza eguali, che ha stravolto la situazione mondiale in meno di 20 anni, ha portato lo standard della vita dei cinesi a dividersi in due.
Una parte della popolazione vive nel lusso e nella ricchezza e, nonostante la crescita della classe media, rimane una parte consistente di persone che vive nella povertà più assoluta – definita come la condizione di chi vive con meno di 1.25$ al giorno. La popolazione cinese si è ritrovata nel mezzo di un cambio di rotta senza eguali, se negli anni 60-70, con Mao Zedong al potere, si viveva di agricoltura e il settore primario era quello più sviluppato, con l’avvento di Deng Xiaoping la Cina ha guardato all’avanzamento dell’industria e dell’economia.
Quindi, questa differenza abissale tra ricchezza e povertà è nata proprio negli anni ’80 ed è dovuta alla scelta da parte del Partito Comunista, o meglio di Deng Xiaoping. A seguito dell’estrema oppressione politica verificatasi durante il governo di Mao Zedong, espose la sua teoria economica per introdurre il Paese all’interno dell’economia di mercato capitalista.
Questa teoria afferma che «non importa se un gatto è nero o bianco; finché catturerà i topi, sarà un buon gatto».
Den Xiaoping
In pratica, il «gatto nero» e il «gatto bianco» rappresentano l’economia pianificata e l’economia di mercato, sottintendendo che il fine giustifica i mezzi“.
Con l’avvento di Deng Xiaoping nel 1978 arrivò anche il progetto delle quattro modernizzazioni, con il quale voleva rendere la Cina una delle maggiori economie mondiali. Le quattro modernizzazioni si dividono in: agricoltura, scienza, industria e difesa nazionale.

agricoltura e industria a confronto
Poco prima che venisse messo in atto questo progetto, la Cina si trovava dilaniata da guerre civili e dal periodo di oppressione di Mao, ricordiamo per esempio la Rivoluzione Culturale Cinese (1966-1976). Nelle campagne, infatti, vigevano fino a poco prima della salita al potere di Deng le comuni. Quindi i principali esponenti del nuovo Partito Comunista iniziarono la loro campagna di modernizzazione dell’agricoltura proprio da lì. Diedero nuovamente alle famiglie i pezzi di terra che erano stati confiscati durante la Rivoluzione, così da poter aiutare con una sorta di sostentamento gli agricoltori.
Effettivamente fino alla fine degli anni ’80 nelle aree rurali i contadini vivevano quasi meglio degli abitanti delle città, ma dagli anni ’90 in poi questo cambiò.
Il governo di Deng, capendo di dover focalizzare i propri investimenti sull’industria e sull’avanzamento economico delle città, decise di concentrarsi in alcune aree della Cina (soprannominate SEZ: specific economic zones), localizzate specialmente al Sud e nella costa.
Facendo ciò le aree rurali sono diventate sempre più povere, così come altre zone del Nord della Cina.

Le aree rurali
In anni recenti, nonostante il Sud e la costa rimangano le zone più ricche e industrializzate, anche il resto della Cina si è arricchito di industrie e aziende importanti. Il problema principale, però, rimangono le aree rurali. Purtroppo le famiglie che vivono nelle campagne non hanno le stesse possibilità che hanno i cittadini in termini di educazione, lavoro e salute. Basti pensare che le famiglie rurali hanno un hukou (un sistema di registrazione degli individui cinesi in cui viene inserito luogo di permanenza, nome, cognome, nome dei genitori) diverso dagli abitanti delle città, in modo da impedire il loro trasferimento nelle grandi città.
Gli abitanti nelle zone rurali infatti, non ricevono il permesso di trasferirsi e fanno avanti e indietro tra la città e la campagna per permettere il sostentamento alla propria famiglia. Ciò non è facile dato che le distanze in Cina sono molto grandi, quindi molto spesso sono costretti a stare tutto il giorno in viaggio.
Nonostante la Cina faccia passi da gigante e cresca di giorno in giorno dal punto di vista economico, ciò non implica che tutta la popolazione viva meglio. Purtroppo una buona parte della popolazione è ancora lontana dal benessere economico di cui tanto si parla.
Una importante conseguenza dell’accresciuta potenza economica cinese è sicuramente il cambiamento nei rapporti con i suoi vicini orientali: la Corea del Nord e la Repubblica di Corea.
Fonti
Trap-Talk: la Nuova Via della Seta nella dinamica della crescita economica cinese, di Roberta Garruccio – Università degli Studi di Milano
Qui Finanza articolo su Cina: ricchezza e povertà
Epoch Times, Riflessioni sulla teoria del gatto, di Fan Di
Contemporary China, Society and Social Change, di Tamara Jacka, Andrew Kipnis and Sally Sargeson