La Corea del Sud come potenza commerciale
La Cina è riuscita negli ultimi trent’anni a divenire una potenza economica e commerciale mondiale, come menzionato nell’articolo relativo ai rapporti tra Cina e Corea del Nord. In questo secolo non possiamo certo sottovalutare gli altri Paesi asiatici, sotto ogni lato e aspetto. È da prendere come esempio, a questo proposito, la Corea del Sud. È proprio all’interno del loro diritto commerciale che si vede la forte influenza americana. Sono state attuate nel corso degli anni delle riforme al fine di raggiungere una maggiore trasparenza delle varie attività economiche. Importanti sono anche le leggi sugli investimenti stranieri promulgate per favorire la globalizzazione.
Il rapido processo di modernizzazione della Corea del Sud inizia alla fine dell’era Choson (1392-1910). Tuttavia, è da ricordare la grandissima importanza dell’ideologia confuciana nello sviluppo socio-economico del Paese. Come in Giappone, vediamo lo sviluppo di enormi conglomerati aziendali: i chaebol (재벌, 財閥) nazionali. Questi sono controllati dalle più grandi e importanti famiglie sud-coreane e all’interno di esse è presente un fortissimo senso di appartenenza. tradizionalmente confuciano.
Verso un cambiamento radicale: Chaebol “Too big to fail”!
Sarà solo verso gli anni 2000 che le cose inizieranno veramente a cambiare in suolo sud-coreano. L’insieme dei chaebol costituisce l’80% del PIL coreano. Anche se la Corea del Sud su carta è indicata come modello di libera economia di mercato, mantiene elementi tradizionali, confuciani e di controllo e armonia del sistema economico statale. Non vi sono stati fino ad ora grandi miglioramenti per quanto riguarda le piccole e le medie imprese.
Quelle del XXI° secolo sono state delle riforme che non hanno comunque attecchito e non hanno mutato il sistema economico e politico coreano, confermano quindi la plurisecolare presenza di clan (lignaggi o famiglie). La Corea del Sud presenta un’economica moderna di capitalismo controllato, con libertà d’impresa e diritto della proprietà privata ormai ampliamente riconosciuti. Tuttavia, i veri protagonisti rimangono i chaebol nazionali e il governo: tutto è controllato dal grande occhio statale.
aziende coreane e crescita all’estero
Ormai al passo con la Cina, anche la Corea del Sud risulta impegnata nello sviluppo di tecnologie super avanzate. È un Paese estremamente globalizzato e la presenza delle aziende coreane all’estero è significativa e sempre in crescita. È però, senza ombra di dubbio, presente una forte concorrenza (soprattutto con la potenza cinese e con il Giappone). Questo è uno dei punti centrali di accumulo di tensioni di ogni sorta. Una cosa risulta certa: bisogna in proteggere in tutti i modi i chaebol e le piccole medie imprese coreane nei confronti dei grandi agglomerati industriali stranieri.
Il caso del South China Sea
Premessa: che cos’è il South China Sea?
Il South China Sea, in italiano Mar Cinese Meridionale, è una regione di enorme importanza economica e geostrategica, per molti anni oggetto di grandi dispute. Dichiarazioni continue hanno affermato che la Repubblica di Corea (ROK) sostiene la libertà di navigazione nel South China Sea. Nel 2015, Park (ex presidente della Corea del Sud) ha affermato che la Cina deve garantire il diritto di navigazione e di volo gratuiti. Nonostante gli innumerevoli chiarimenti in merito, la posizione della Corea del Sud sulle controversie nel South China Sea rimane ancora vaga ed ambivalente. Sebbene non rivendichi nessun territorio all’interno del South China Sea e non abbia interessi militari o strategici, per comprendere appieno la posizione della Corea del Sud è importante capire qual è la posta in gioco nella risoluzione delle attuali controversie. Di lunga data sono i problemi fra Corea del Sud, Stati Uniti e Cina.
Gli interessi diplomatici ed economici della Corea del Sud nel South China Sea
Sebbene priva di interessi strategici e militari diretti nella regione, la Corea del Sud ha comunque enormi interessi economici nel Mar Cinese Meridionale. Essendo la sesta nazione commerciale al mondo per volume, è fortemente dipendente dalla libera circolazione delle merci. Nel 2014, più di 1,1 miliardi di tonnellate del suo commercio sono passati attraverso il Mar Cinese Meridionale. Anche la Corea del Sud è altamente dipendente dalle risorse energetiche provenienti dall’estero. Circa l’86% del suo consumo di petrolio è fornito dalle importazioni dal Medio Oriente, la quasi totalità delle quali deve transitare nel Mar Cinese Meridionale.
In sintesi, qualsiasi evento indesiderabile nel Mar Cinese Meridionale o un conseguente blocco delle sue rotte marittime sarebbe devastante per l’economia sud-coreana. Gli interessi diplomatici della ROK (Republic of Korea) nella regione sono importanti tanto quanto il commercio. In primo luogo, negli ultimi anni, la Corea del Sud ha sviluppato una stretta collaborazione con i paesi dell’Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico (ASEAN), e due dei più accesi pretendenti nel Mar Cinese Meridionale, Filippine e Vietnam, sono membri dello stesso ASEAN. La Corea del Sud teme che quando discuterà della cooperazione in materia di sicurezza con i paesi dell’ASEAN, la sua posizione sulle controversie possa essere all’ordine del giorno, il che probabilmente la metterà in una posizione scomoda.
Inoltre, la Corea del Sud fa spesso appello all’ASEAN per il supporto su questioni della penisola coreana come la denuclearizzazione nordcoreana.
La competizione strategica sino-statunitense
La Corea del Sud è fortemente dipendente, economicamente, dalla Cina. Quest’ultima rappresenta oltre il 30% del commercio della ROK, più del suo commercio con gli USA e il Giappone messi insieme. Tuttavia, la dipendenza economica della Corea dalla Cina non è l’unico fattore importante: gli Stati Uniti sono fondamentali per scoraggiare qualsiasi potenziale minaccia militare rappresentata dalla Corea del Nord.
Tutti questi sono fattori che vanno a complicare la gestione di un’area di grande importanza strategica, al centro dei rapporti fra Corea del Sud e Cina.
Fonti
Cavalieri, R. Diritto dell’Asia Orientale, Cafoscarina, 2 edizione
Jaehyon, L. (2016). South Korea and the South China Sea: A Domestic and International Balancing Act. Asia Policy, (21), 36-40.
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