La Cina, con più di mezzo miliardo di giocatori di età compresa tra i 14 e i 30 anni, vanta il titolo di ‘capitale mondiale del videogioco’ e contribuisce a costituire il 25% dell’industria stessa, la cui stima complessiva si aggirava attorno ai 100 miliardi di dollari già nel 2018. La realtà dei videogiochi in Cina è in costante sviluppo, ma non senza ostacoli.
ONLINE GAMING
Quando si parla di videogiochi in Cina, si fa riferimento all’online gaming, poiché il metodo più popolare di giocare è attraverso la rete. Infatti gli online gamers cinesi costituiscono i due-terzi degli online gamers mondiali. Un’altra nazione con numeri record di giocatori online è la Corea del Sud, dove internet cafè ed e-sport sono uno dei passatempi preferiti dai giovani.
Il 73% di loro sono maschi e il restante 27% femmine, tutti provenienti da grandi città. Infatti è consuetudine per i giovani andare in luoghi dedicati all’online gaming, simili a degli internet cafè, dove si può affittare un computer per un tot di ore e giocare comodamente.
I videogiochi online in Cina si dividono principalmente in due categorie:
- MMORPGs : giochi nei quali il giocatore assume il ruolo di un personaggio e si muove all’interno di un mondo definito, spesso con connotazioni fantasy or sci-fi, e può interagire con giocatori di tutto il mondo simultaneamente;
- MOCGs : sono giochi in cui si può interagire con altri giocatori, ma senza per forza dover sussistere un contesto o un personaggio definito (i giochi di carte).
NON SOLO GIOCATORI MA ANCHE CREATORI
La Cina non conta solo una imponente schiera di giocatori, ma anche importanti nomi del settore dello sviluppo, della creazione e del design legato ai videogiochi.
Sono infatti cinesi la famosa società Tenent, che detieni giochi quali Fornite, Honor of Kings (disponibile solo in Cina), Call of Duty (online) e League of Legends. A lei si uniscono miHoYo, che ha sviluppato il nuovo e ormai popolarissimo Genshin Impact, e la NetEase.
LA GUERRA CONTRO I VIDEOGIOCHI
Il governo cinese ha recentemente varato una nuova stretta per il mondo dei videogiochi, il cosidetto ‘oppio spirituale’ che allontanerebbe i giovani dalle loro responsabilità scolastiche. Con questa legge i minori possono giocare ai videogiochi solo per un’ora al giorno, per un massimo di tre ore a settimana, da consumarsi nel weekend ossia dalle 20 alle 21 di venerdì, sabato e domenica.
FONTI sui videogiochi in cina
CNN, staff della Cnn, China bans kids from playing online video games during the week
La Stampa, Cina, stretta su videogame e giochi online. Massimo 3 ore la settimana per gli under 18
Dipendenza dal digitale in Cina di Federica Benigno
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