Il taijiquan: arte marziale “lenta”

Il taijiquan: arte marziale

A chi piace svegliarsi presto la mattina e andare a fare una passeggiata nel parco, potrebbe essere capitata almeno una volta di trovarsi davanti a una scena inusuale. Gruppi di cinesi, anziani ma anche giovani, che con una radio in mano si dirigono verso un prato o un campo da basket. Si fermano, si mettono in posizione come un piccolo esercito, e nel silenzio più totale accendono la musica, iniziando a muovere il corpo al suo ritmo. Sembra quasi una danza, ma i movimenti sono molto più lenti e ogni gesto e respiro è calcolato nei minimi dettagli perché l’armonia è alla base di tutto.

Se vi siete mai chiesti che cosa stesse succedendo, ora sapete che vi siete trovati davanti a una sessione di taijiquan太极拳, altrimenti detto “tai chi”.

taijiquan: arte marziale

Di che cosa si tratta? È un’antica tradizione cinese che ha iniziato a prendere piede in Europa negli ultimi anni. È una delle tante forme di arti marziali che si sono sviluppate nei secoli e che col tempo ha acquisito caratteristiche proprie, diventando parte integrante della vita di molti cinesi.

A differenza di altre arti marziali come il kungfu o lo shaolin non richiede particolari doti fisiche, né avversari né prove di forza o agilità. Il taijiquan è un’arte aperta a tutti e non ha nulla da invidiare agli altri sport marziali, tanto che è diventata parte del patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO nel 2020.

Com’è riuscita ad avere così tanto successo? Cosa si cela dietro ai suoi gesti? Per rispondere a queste domande bisogna approfondire la filosofia cinese che da sempre influenza tanti aspetti della cultura orientale. Il taijiquan deve la sua nascita al taoismo e infatti i suoi movimenti sono basati sulla circolazione energetica e sulla ricerca dell’equilibrio fra le energie Yin e Yang.

Simbolo Yin Yang
Simbolo del Yin Yang

Per molti cinesi praticare il taijiquan è come percorrere una lunga strada alla cui fine possono trovare la pace interiore ed espandere l’energia vitale qi che secondo la visione taoista è la forza che anima tutte le cose e gli esseri viventi nel mondo.

L’obiettivo del taijiquan è proprio questo: ritrovare l’armonia con il proprio corpo e la mente e riscoprire la semplicità delle cose che molto spesso sono trascurate a causa della vita frenetica di tutti i giorni. Come molte altre discipline cinesi questa pratica offre gli strumenti per ritrovare un equilibrio in sè stessi e lo fa senza chiedere grossi sacrifici. Ovviamente la perseveranza e la pazienza sono dei requisiti, ma oltre a questi non c’è bisogno di altro. Il corpo e il respiro sono le uniche cose su cui ci si deve concentrare.

Il taijiquan: arte marziale
Una marzialista che pratica taijiquan

Com’è possibile controllarli nel modo corretto? Dipende dallo stile che si vuole praticare. Nel taijiquan esistono ben cinque stili diversi: Chen, Yang, Wu, Wu (Hao) e Sun. Tutti si basano sulla stessa filosofia descritta prima, la differenza sta nella tipologia di movimento. In quest’arte marziale ogni singola posa del corpo gioca un ruolo fondamentale e non è mai casuale. Infatti si dice che le prime mosse siano nate dall’osservazione degli animali nella natura, in particolar modo delle loro pose di attacco e di difesa.

Gli stili più diffusi sono i primi due, Chen e Yang, e se uno è curioso di provarli, può trovare diverse proposte di corsi in tutta Italia. La diffusione del taijiquan nel nostro paese è un fenomeno legato all’aumento dell’interesse verso l’oriente e le sue tradizioni. La voglia di sperimentare un nuovo stile e di approfondire la cultura cinese ha contribuito al diffondersi di questa pratica, ma non sono le uniche ragioni.

perchè praticare taijiquan

Per molte persone il taijiquan non è solo una semplice passione, ma un modo per mantenersi in salute. Non a caso nei parchi si possono vedere gente di tutte le età che si dedicano a quest’arte. Non c’è nessun requisito particolare. Basta avere il tempo e la voglia di fare e i benefici non si faranno attendere.

Quali vantaggi si possono trarre? Sicuramente la salute fisica e mentale ne risentono in modo positivo. Nella società attuale siamo spesso presi dagli impegni e ci ritroviamo a fare le cose in modo frenetico, senza più prenderci cura di noi stessi. La filosofia del taijiquan va contro questa tendenza. Ci concede un momento per rilassarci, fare le cose con calma e lasciarci godere la semplicità della vita. Ciò non può che aiutarci a ridurre lo stress e a tenere la nostra mente serena e questa è una della maggior ragioni della popolarità del taijiquan.

tai chi-meditazione
Una delle posizioni del taijiquan

Anche il fisico viene aiutato in questo processo. A una prima impressione non sembra che i movimenti del taijiquan possano portare a chissà quali risultati, ma non bisogna lasciarsi ingannare dalle apparenze. I movimenti seppur lenti sono continui e richiedono diverse pose che di conseguenza muovono tutto il corpo. Se lo si pratica per un certo periodo il fisico diventa più elastico e flessibile, rafforzando i muscoli e diminuendo il rischio di possibili problemi di salute futuri.

Si dice che il taijiquan sia come una meditazione in movimento. Quando parte la musica e si eseguono le sue pose, sembra che la mente entri in un mondo parallelo dove l’ambiente esterno diventa sfuocato e le uniche cose che si percepiscono sono i gesti delle mani e il ritmo del respiro. Per molti cinesi il taijiquan è uno stile di vita, un rituale che viene eseguito alle prime luci dell’alba quando la città ha appena iniziato a svegliarsi.

Non si sa se potrà diventare una pratica diffusa anche qui in Italia, ma quel che è certo è che contribuirà a trasmettere gli ideali della cultura cinese, facendola conoscere anche a chi non è ancora stato in Asia.

Fonti per taijiquan

Il Taijiquan” di Laura Vanni, Medicina cinese
“Taiji Quan: cos’è? Esercizi e benefici”, Naturopataonline Benessere Naturale
Yin Yang: cos’è e cosa significa? di Giorgia Michela Pizzo

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[…] sua giornata scolastica intorno alle 7.30 con la pratica di sport come la tradizionale ginnastica taiji nel cortile della scuola. Le lezioni solitamente vanno dalle 8 fino alle 17.30 e vi è una pausa […]

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