Zhang Yimou (张艺谋, 1950) è considerato Zhang Yimou: il più grande regista cinese. Non solo regista, è anche sceneggiatore, attore, direttore fotografico e produttore cinematografico, ha ricevuto ben tre candidature agli Oscar per i suoi tre capolavori: Ju Dou, Lanterne Rosse (ispirato al romanzo Mogli e Concubine di Su Tong) e Hero. Durante la Rivoluzione culturale (1966-’77) lavorò nelle campagne ed anche in una fabbrica tessile e nel 1979 cercò in tutti i modi di entrare a far parte della Beijing Film Academy.
Si diplomerà nel 1982 nella Beijing Film Academy ed inizierà a lavorare come direttore fotografico. Dopo una breve carriera da attore e fotografo, inizierà a creare il suo primo capolavoro cinematografico intitolato Sorgo rosso, girato nel 1988 e basato sull’omonimo romanzo del grande scrittore contemporaneo Mo Yan, acclamato in ogni dove.
«La vita da operaio era dura e ho voluto cercare una scappatoia. Per questo sono entrato all’accademia, non perché avessi un qualche interesse specifico per il cinema (…) Ho pensato di avere più speranze di essere ammesso all’Istituto di cinematografia perché avevo fatto alcune fotografie, qualcosa che si avvicinava di più a questo campo, ma prima di entrarvi non avevo la minima idea di quali materie avrei studiato, di cosa avrei potuto fare una volta diplomato, né di cosa fosse veramente il cinema»
(F. Merkel, Zhang Yimou, p. 9)
i suoi lungometraggi più noti
Come ben sappiamo, la censura in Cina è da sempre molto forte, e lo era soprattutto in quegli anni, ed è proprio per questo motivo che Ju Dou e Lanterne rosse vennero banditi entrambi in terra cinese. Tutto ciò avvenne a seguito del massacro avvenuto in piazza Tian’an men nell’89: a capo di tutto ciò che riguardava la cultura e, ovviamente cultura cinematografica compresa, vi stavano i burocrati e le autorità statali. Non c’era spazio per i registi, non c’era spazio per poter esprimersi liberamente, tantomeno tramite la propria arte.
Zhang Yimou è comunque riuscito a imporsi e a combattere le autorità cinematografiche cinesi, per questo tramite finanziamenti da Hong Kong e Taiwan ha potuto realizzare i suoi due film sopracitati. La sua indipendenza e la sua fama può essere considerata pressoché internazionale già ai tempi. In un’intervista pubblicata sulla rivista Cinéaste, Zhang Yimou alla domanda se vi sia qualche differenza fra il modo in cui i critici occidentali vedono le sue opere cinematografiche e il modo in cui la Cina le guarda, risponde:
“I think that Western reviewer basically understands me (…). The difference between Western and Chinese critics is that when chinese talk about this movie (The Story of Qiu Ju, 1992 vincitore del Leone d’Oro e della Coppa Volpi nella 49esima mostra d’arte cinematografica di Venezia), they compare it to contemporary Chinese movies. The Western films reviewers cannot talk about this because they don’t see many Chinese films”.
Zhang Yimou
altri suoi film da non perdere
- Vivere! 活着 del 1994
- La strada verso casa 我的父亲母亲 del 1999
- La locanda della felicità 幸福的时光 del 2001
- La foresta dei pugnali volanti 十面埋伏 del 2004
- Lettere di uno sconosciuto 归来 del 2014
Buona visione!
FOnti su Zhang Yimou: il più grande regista cinese
Sklar, R., & Yimou, Z. (1993). Becoming a Part of Life: An Interview with Zhang Yimou. Cinéaste,20(1), 28-29. Retrieved May 24, 2021
Klawans, S. (1995). ZHANG YIMOU. Film Comment,31(5), 10-18. Retrieved May 24, 2021
Enciclopedia Britannica, Zhang Yimou
Un eclettico artista: Park Chan-kyong di Nicol Sanzeni
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