Dopo la crescita nei cinema negli anni ’70, la storia dell’animazione coreana negli anni ’80 e ‘90 vede un fortissimo sviluppo seguito da un declino nella prima fase, con una risalita nella seconda decade.
Gli anni ’80. dal boom della fantascienza al declino
Dopo il grande successo dei cartoni animati di fantascienza, l’industria della K-animation ha sofferto un deciso declino negli anni ’80. I motivi principali sono l’introduzione della TV a colori, la concorrenza dei lavori d’animazione americani e giapponesi che potevano essere importati in videocassetta e guardati a casa, e le molte sanzioni imposte sull’animazione di fantascienza dal governo militare coreano, convinta che l’animazione avesse un impatto negativo sui bambini.
Ecco perché ci furono molto pochi cartoni animati prodotti in questo periodo. Detto questo, forse a causa della fondazione della prima lega professionista di baseball nel 1982, sono stati prodotti alcuni cartoni animati relativi a questo sport. Il più famoso è stato “Dokgo Tak: lancia verso il sole” (독고탁 – 태양을 향해 던져라), del 1983. E’ la versione in film del fumetto su un giocatore di baseball, Dokgo Tak, che insegue il sogno di giocare a baseball.
Gli anni ’90 e la rinascita
Le Olimpiadi estive di Seoul del 1988 hanno portato nuove opportunità per l’animazione coreana, dato che i coreani volevano stabilire un’identità nazionale unica. La produzione di lavori d’animazione coreani fu incoraggiata dalle aziende di telecomunicazioni televisive. Per esempio, ci furono due lavori d’animazione messi in onda nel giorno dei bambini (5 maggio) nel 1987. “Kkachi il vagabondo” (떠돌이 까치) è la storia di un personaggio dai cartoni popolari in quegli anni. “Continua a correre, Hodori” è la storia di Hodori, la mascotte delle Olimpiadi di Seoul.
Tuttavia, dati i costi relativamente alti di produzione dei film d’animazione coreani, che mediamente costavano 62.500 dollari per 30 minuti (contro i circa 1,500 dollari di un prodotto importato), era necessario esportare le animazioni coreane per poter generare dei guadagni. Per esempio “Kkachi il vagabondo” è stato esportato in Germania, Tailandia, Taiwan ed altre nazioni.
I successi Degli anni ‘90
In questo periodo molti cartoni animati coreani per la TV sono stati adattati da fumetti popolari, ad esempio “Dooli il piccolo dinosauro” (아기공룡 둘리), di cui sono state fatte versioni anche nei decenni successivi. Un altro successo notevole è stato l’adattamento di Meoteol Dosa (머털도사), un cartone che reinterpreta un racconto folkloristico coreano, nel 1989, seguito da numerosi sequel. Va in onda nel 1990 Fly! Superboard! (날아라 슈퍼보드), adattamento di un fumetto, il primo cartone animato coreano prodotto con l’idea di continuare con stagioni successive alla prima.
Cartoni animati coreani via cavo
Con l’introduzione della TV via cavo nel 1995, vengono creati canali dedicati all’animazione, come Tooniverse. Nel 1997 Tooniverse commissiona una serie chiamata “Soul Frame LAZENCA”, una delle più famose animazioni di fantascienza e mecha. Quest’opera è stata prodotta con un budget di 2 miliardi di KRW, una somma enorme all’epoca, e il gruppo rock coreano NEXT ha composto la canzone tema “LAZENCA, Save Us”. Lo stile di questa canzone è molto diverso da quello dei precedenti lavori d’animazione, e la qualità si sente.
Lungometraggi d’animazione
Questo ha incoraggiato l’esplorazione di diversi generi. Per esempio, un film d’animazione creato per un pubblico adulto, “Blue Seagull”, è uscito nel 1994. Il 1995 vede l’uscita di “Red Hawk: Weapon of Death”, animazione sulle arti marziali, e “Hungry Best 5”, cartone sportivo sulla pallacanestro.
Con la crescita delle serie di cartoni in TV, è iniziato il declino dei lungometraggi d’animazione. Ciò nonostante, l’industria dei lungometraggi non è scomparsa ma si è dedicata a generi diversi. A quel tempo, il governo coreano ha supportato diversi progetti per l’animazione, dipartimenti sull’animazione vennero fondati in alcune università e furono fondati festival cinematografici specializzati in animazione.
Nel 1997 escono “Il diario di guerra dell’ammiraglio Yi Sun-sin”, che racconta le gesta del leggendario eroe navale Yi Sun-sin, e “The Last Warrior Ryan”, un’animazione futuristica di fantascienza. “Il Re dei Re: Jesus” esce l’anno seguente, con contenuti biblici. Dopo soli 4 anni dal Toy Story della Pixar, nel 1999 esce il primo film coreano al 100% in computer grafica che si intitola The Steel Force (철인사천왕). Grazie a questo, la Corea è la seconda nazione al mondo a creare un lungometraggio interamente al computer.
Dopo gli anni ’70 e il boom della fantascienza, la storia dell’animazione coreana negli anni ’80 e ’90 traghetta quest’arte nel nuovo millennio in piena forza e con grandi aspettative. Gli sviluppi che avverranno grazie al web porteranno i cartoni animati coreani in direzioni inaspettate!
Fonti:
Kalbi Chiu, Korean Culture Blog
Animazione coreana negli anni ’70
Korean Culture and Information Service, K-Animation: Befriending Children All Over the World, Republic of Korea, 2013
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