La storia del Kpop, anni 2000 e successo internazionale, un movimento che deve tutte le proprie principali caratteristiche a quanto accaduto nel decennio precedente. La rivoluzione portata nella storia del Kpop degli anni ’90 da Seo Taiji & Boys ha posto le fondamenta per il pop coreano moderno e dato il via alla creazione della prima generazione di gruppi idol negli anni ’90. Da quel momento in poi, il Kpop viene pensato per un target di adolescenti e ventenni. Nel nuovo millennio si ha l’aggressiva espansione su larga scala del Kpop in altre nazioni, come parte della cosiddetta Korean Wave.
fattori che hanno aiutato l’Espansione mondiale del Kpop
Dopo la crisi dell’International Monetary Fund nel 1997, l’economica sud coreana era in una pessima situazione. Per sopravvivere, l’industria della musica coreana non poteva affidarsi al limitato mercato locale, doveva esplorare i mercati esteri. L’espansione estera del pop coreano fu aiutata da diversi fattori, tra cui l’esperienza accumulata, un aspetto fisico degli artisti tra l’innocente e il sexy, musiche orecchiabili e un po’ di fortuna. Altri fattori hanno avuto un impatto decisivo, vediamoli.
Promozione indiretta tramite i kdrama
Il K-drama Winter Sonata del 2002 e altri seguenti serie TV coreane ebbero un enorme successo in Asia e accesero la prima Korean Wave in questo continente. Per esempio, nel 2004, il cantautore Rain è stato protagonista della serie TV Full House, ed è nello stesso anno diventato una star in tutta l’Asia. Il suo album It’s Raining ha venduto 500.000 copie in Cina e 150.000 copie in Tailandia e Corea del Sud.
Musica digitale, youtube, i social network
La musica digitale sotto forma di lettori Mp3 è stata introdotta nel 1996. Con il debutto di Youtube e di altri siti simili di condivisione dei video nel 2005 e la crescita esplosiva dei social media, Youtube e social sono diventati una forza importante nella promozione del Kpop presso il pubblico mondiale. Con la musica digitale e i videoclip musicali disseminati nei social media ad un costo relativamente basso, il Kpop ha raggiunto un pubblico di massa mondiale senza dover fare investimenti massicci. Anche la traduzione dei video musicali da parte dei fan sparsi per il mondo ha aiutato la diffusione del Kpop in altre nazioni. Per esempio, nel 2008 una notissima blogger americana, Perez Hilton, ha caricato il video di Nobody delle Wonder Girls sul suo sito web e il video è stato visto della più grande agenzia di spettacolo americana, la Creative Artists Agency. Dopo la firma del contratto con l’agenzia americana, le ragazze hanno esordito nel mercato della musica pop americana. Nel 2012 la canzone Gangnam Style di Psy è diventata un successo mondiale con più di 1 miliardo di visualizzazioni, il video su Youtube più visto del decennio.
Successi del Kpop in altri Paesi
Giappone
Il Giappone, essendo all’epoca il secondo più grande mercato musicale del mondo (ora il primo), era un obiettivo ovvio per l’espansione estera del Kpop. L’espansione nel mercato giapponese è stata aiutata dall’enorme popolarità del drama Winter Sonata in Giappone. All’inizio, gli artisti Kpop si atteggiavano come le star del Jpop e registravano canzoni in giapponese. Per esempio, SM Entertainment ha assunto istruttori di voce e danza giapponesi per BoA, che ha studiato intensamente la lingua giapponese per poter parlare e cantare come una madrelingua giapponese. L’agenzia ha investito 3 milioni di dollari USA nel suo debutto in Giappone. Nel 2002 il singolo Listen to My Heart ha raggiunto il primo posto nella classifica giapponese Oricon.
La boy band TVXQ! ha debuttato in Corea del Sud nel 2003, ma dal 2005 le attività del gruppo si sono concentrate sul Giappone, facendo diventare i ragazzi molto popolari nell’arcipelago. Di conseguenza, gruppi come le Girls’ Generation e poi le KARA si sono presentate come spettacoli Kpop invece che etichettarsi come star Jpop. Hanno registrato versioni giapponesi dei loro successi coreani per il mercato giapponese, ottenendo grande successo in Giappone. Per esempio, il primo album delle Girls’ Generation ha venduto più di 500.000 copie il primo mese dalla pubblicazione, arrivando primo nella classifica settimanale giapponese Oricon. Il singolo “Jet Coaster Love” delle KARA ha venduto 123.000 copie nella prima settimana.
Cina
La Cina stava intanto crescendo rapidamente, ed è presto diventata un altro mercato da conquistare. Nel 1997 H.O.T. ha pubblicato il primo album cinese, con discreto successo. Sono stati creati sottogruppi dei gruppi idol Kpop con lo scopo di entrare nel mercato cinese. Un esempio sono i Super Junior-M, sottogruppo dei Super Junior che canta versioni cinesi delle canzoni, un altro gli EXO-M, sottogruppo naturalmente degli EXO. Questi gruppi attraggono un gran numero di fan in Cina.
Stati Uniti
L’iniziale espansione nel mercato statunitense non ha incontrato grande successo. Per esempio la JYP Entertainment, sfruttando il successo in casa, ha cercato di entrare nel mercato americano con Wonder Girls e Rain. Sebbene la versione inglese di Nobody delle Wonder Girls ha raggiunto il numero 76 nella classifica Billboard Top 100 nel 2009, Rain e Wonder Girls non possono certo essere considerati un grande successo negli Stati Uniti.
Maggiori successi si sono visti più di recente. Nel 2009 le 2NE1 sono arrivate al numero 2 della classifica Hip Hop di iTunes con To Anyone, dietro all’album Recovery di Eminem. Nel 2011 Taeyang (un membro della boy band Big Bang) è stato il primo artista asiatico a raggiungere il n. 3 nella classifica R&B/Soul di iTunes e il n. 1 nella classifica canadese di R&B/Soul con il suo album solista, Solar International. Notevole il caso isolato di Psy, secondo con Gangnam Style nel 2012 e quarto nel 2012 con Gentleman.
I più recenti successi sono tutti in mano agli idol maschi. Sono entrati nella top 10 delle classifiche americane gli EXO nel 2018, gli NCT127 nel 2019, i SuperM con The 1st Mini Album nel 2019. Nel 2020 ci riescono i Monsta X e soprattutto i BTS, che raggiungono la vetta a marzo 2020 con il singolo On e l’album Map of the Soul. Un traguardo incredibile solo qualche anno prima, soprattutto tenendo conto che l’esposizione mediatica su radio e TV è stata pressoché nulla, se confrontata con la concorrenza di artisti americani.
Europa e Italia
Il K-Pop ha anche iniziato a farsi sentire in Europa. La SM Entertainment ha potato due grandi concerti a Parigi nel 2011, e la boy band JYJ ha suonato a Barcellona e Francoforte. In Italia la presenza di artisti Kpop è ancora molto rara, forse anche per le insufficienti vendite di CD, sia fisici che digitali, nel nostro Paese. C’è comunque speranza per il movimento Kpop italiano, anche vedendo il successo dei concerti di artisti giapponesi all’interno di festival come Napoli Comicon, Etna Comics e Lucca Comics and Games, che potrebbero aprire le porte ad altri artisti asiatici.
Fonti:
Kalbi Chiu, Korean Culture Blog
John Lie, K-pop: popular music, cultural amnesia and economic innovation in South Korea, Oakland, California: University of California Press, 2015
Mark James Russell, K-pop Now!: the Korean Music Revolution, Tokyo: Tuttle Publishing, 2014
Daniel Tudor著, 胡菀如譯,《韓國: 撼動世界的嗆泡菜》,台北市: 聯經出版事業股份有限公司,2013年版, 273-276頁
John Lie, “What is the K in K-pop? South Korean Popular Music, the Culture Industry and National Identity”, Korea Observer, Vol. 43, No.3, Autumn 2012, pp.339-363
Korean Culture and Information Service, K-pop: A new force in pop music, Republic of Korea, 2011
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