Il fenomeno K-Pop dei BTS, è un successo mondiale che ha travolto persino il Giappone, dato che la band coreana si è esibita anche a Osaka e Shizuoka. I BTS: il documentario in Italia in uscita nei cinema li ha fatti scoprire anche a chi li conosceva poco.
i Bangtan Boys
Chi non conosce i BTS? Quei sette performer sudcoreani, idoli delle ragazzine, che hanno fan in tutto il pianeta? I BTS, conosciuti anche come Bangtan Boys, sono una boy band sudcoreana formatasi a Seul nel 2013 e composta da RM, Jin, Suga, J-Hope, Jimin, V e Jungkook. Messi insieme dalla Big Hit Entertainment, nel 2017 sono stati tra le principali band ad aver introdotto il Kpop nel mercato statunitense, infrangendo diversi primati di vendita e diventando il primo gruppo coreano a ricevere una certificazione dalla Recording Industry Association of America per il singolo Mic Drop.
La band è il primo artista sudcoreano ad aver raggiunto la vetta della Billboard 200, con l’album Love Yourself: Tear (2018), e da allora ha replicato tale piazzamento con tutti e tre i dischi successivi, diventando il primo gruppo dopo i Beatles ad ottenere quattro prime posizioni in meno di due anni. Nel 2020 sono stati i primi coreani ad arrivare al vertice della Billboard Hot 100, grazie al singolo Dynamite.
Il docu-film dei BTS
A settembre 2020 è uscito nelle sale italiane il loro docu-film “Break the silence-persona”, un lavoro che ha emozionato molti anche in Italia.
Già dal primo docu-film “Bring the soul-the movie”, erano piaciuti e avevano incuriosito perché, in un contesto italico dove si stava affermando il genere musicale denominato “trap”, loro si facevano portatori e messaggeri di qualcosa di nuovo, fresco e soprattutto positivo. Ma allora, nonostante l’indubbio successo e talento, erano anche sembrati dei “ragazzini”, con ancora tutta una strada da percorrere, musicale e personale.
Adesso, quelli che erano “ragazzini”, che potevano piacere ed interessare solo altrettante “ragazzine”, sono cresciuti, sono maturati, sia personalmente che professionalmente. In BTS: il documentario in Italia, un docu-film sotto forma di intervista, fanno un bilancio delle loro vite, di loro stessi, qualcuno parla dei propri interessi, dei problemi e dubbi che hanno vissuto e superato. Affrontano temi come il loro futuro e il rapporto che hanno con le fan, le cosiddette “ARMY”.
Love yourself
A questo si aggiunge il messaggio, che poi è anche il nome del tour del 2019 in giro per il globo, “Love Yourself”, tradotto come “Ama te stesso/a”. Un invito a riconoscersi per quello che si è e ad apprezzarsi, giorno per giorno. Si deve credere in se stessi, non sottovalutarsi, un concetto che spesso, oggigiorno, viene trascurato.
Un lungometraggio consigliato a chi non l’ha visto al cinema, anche solo per rinfrancare lo spirito nelle giornate grigie autunno-invernali. Perché con la loro energia, musica e vitalità, sapranno tirarvi su di morale (e, magari, conquistarvi).
Era proprio imprevedibile il successo dei BTS negli Stati Uniti? Alcuni diranno di sì, ma forse chi conosce bene la storia del Kpop degli ultimi decenni se lo aspettava!
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