14 giugno 2022: questa data, probabilmente, nel cuore delle ARMY (le legioni di fan dei BTS) diventerà “un giorno da dimenticare”, perché in questa data i BTS, conosciuti anche come Bangtan Boys, dopo 9 anni (e la pubblicazione il 10 giugno di un album best-of intitolato “Proof”) annunciano (dopo già 2 tentativi) il “break”, una pausa. BTS: una pausa produttiva, dato che porterà dei lavori solisti per i membri del gruppo.
La boy band sud-coreana ha incassato innumerevoli premi e record: 43 Mnet Asian Music Award, 34 Melon Music Award, 28 Golden Disc Award, 27 Gaon Chart Music Award, 23 Seoul Music Award, 12 Billboard Music Awards, 9 American Music Award, 7 Korean Music Award e 5 MTV Video Music Awards, più altri Guinnes World Record.
I fatti
La notizia, data in occasione della celebrazione del loro anniversario, rimbalza subito nei media e sconvolge i fan, tuttavia è una decisione ponderata e supportata da spiegazioni. Innanzitutto non è da considerarsi né un ritiro dalle scene (è già stato annunciato che per luglio verrà pubblicato l’album da solista di J-Hope, mentre Jungbook sta collaborando con Charlie Puth), né uno scioglimento, in quanto gli stessi membri hanno precisato che torneranno dopo essere maturati in modo individuale con carriere da solisti.
Come da loro dichiarato, si sono spinti a questa decisione sofferta perché desiderano migliorarsi e diventare il tipo di artisti ricordati dai loro fan non solo per i successi ottenuti come “gruppo”, ma anche autonomamente, come individui, come artisti completi di un certo calibro e spessore.
A questo si aggiunge il fatto che due di loro saranno chiamati a fine anno per il servizio di leva obbligatoria. Ciò impedisce di conseguenza le attività come band (esibizioni, tournée). Infine c’è da menzionare “il lato umano”, dichiarato con estrema franchezza dal loro leader, RM, durante una diretta video di Youtube, “Real BTS Dinner” e poi ripreso nella dichiarazione ufficiale.
“Il sistema Idol del K-pop in sé non consente alle persone di maturare”
RM
Ovvero, letto tra le righe, hanno bisogno di “evadere” per fare nuove esperienze per crescere, non solo artisticamente e/o professionalmente, ma anche a livello “umano”, cioè, prima di inserirsi in un qualche nuovo progetto, come “seconda fase” dei BTS, hanno bisogno di “tempo per loro stessi”. Dunque si concedono un meritato riposo dopo 9 anni di carriera, più quelli di tirocinio, di costante e ininterrotto impegno fisico e mentale, profuso sui palcoscenici di quasi tutto il mondo.
Mondo della critica e universo ARMY
Se l’universo sterminato delle ARMY piange afflitto, ma dopotutto comprende le loro motivazioni e accetterà gradualmente la situazione, sostenendo i loro beniamini nella decisione presa, dopotutto hanno davvero “dato” e “ottenuto” tanto, il mondo della critica analizza le dichiarazioni e ne trae diverse conclusioni. Gli analisti vedono positivamente la decisione dei ragazzi in quanto è un trampolino di lancio, non solo per carriere soliste, ma proprio come miglioramento per le loro capacità, riconoscendo con umiltà le loro mancanze. Su pareri contrastanti si pone invece il dibattito tra le maggiori agenzie di stampa: se da una parte, come fa il New York Times, plaudono e riconoscono il loro bisogno di “pausa”, dall’altra parte, come il Washington Post, sottolineano il disagio e il “vuoto” venutosi a creare in seguito al loro momentaneo abbandono, soprattutto nel panorama musicale.
Album “Proof”, e poi?
Pubblicato il 10 giugno scorso, raccoglie i loro brani significativi e di successo dal 2014 in poi, per un totale complessivo di 35 tracce audio, disposte in 3 cd. Le canzoni sono 19+15+1: il primo un’antologia, il secondo contiene brani selezionati dai singoli artisti, il terzo il regalo per le ARMY.
Sommariamente, grandi e particolari variazioni di sound tra un brano e l’altro non si percepiscono, salvo nei featuring; la linea “generale” adottata nell’album best-of gioca sul melodic/electric pop/hip hop con accenni di R&B (soprattutto nei featuring) e un pizzico di rap, nel loro stile unico e inconfondibile, frizzante, gioioso, orecchiabile, ballabile, sentimentale, l’essenza del pop.
Particolarmente significativi i brani inediti “Yet to come (The Most Beautiful Moment)”, il quale testo presagisce l’annuncio fatto, “Run BTS (달려라 방탄), dove nel testo, dichiarano le loro intenzioni di “andare avanti” spronandosi e incoraggiandosi. Infine l’ultima traccia audio proposta “For Youth”, un “cavallo di battaglia” che suona come una sorta di congedo, ma ricolmo di future promesse.
Concretamente non è né il tramonto di una band o il passaggio come una meteora di un fenomeno, anzi al contrario i BTS rimarranno indelebili nella storia e sviluppo del K-pop; anche per chi non è loro fan è indubbio riconoscerne l’incredibile contributo nella diffusione al di fuori dei confini nazionali di questo genere musicale.
Per quanto riguarda il “dopo”, soprattutto in ambito musicale internazionale, è ancora troppo presto e difficile parlarne e prevedere come cambierà, cosa succederà, per questo motivo l’articolo rimarrà “aperto”, in attesa di nuovi sviluppi sulla vicenda, augurandoci un loro prossimo ritorno.
BTS: il miglior gruppo K-Pop del mondo
Special thanks a Lino di Menna; Ambra Schilliro’; Sisters in Seoul
[…] l’ultima occasione per loro di esibirsi e per il pubblico di vederli tutti insieme, dopo l’annuncio della “pausa”, le Army, l’immensa legione delle loro fan, da quasi tutto il mondo si sono riversate nella […]