Kmovie: Film coreani negli anni ’70 e ‘80

storia dei Kmovie

Dopo un timido inizio fra anni ’20 e anni ’30, e l’età d’oro negli anni ’50 e ’60, l’industria del cinema coreana ebbe un periodo negativo negli anni ’70, con un severo controllo da parte del Governo autoritario. Fortunatamente, tale controllo si allentò nel corso degli anni ’80, contribuendo a trasformare l’industria del cinema dei Kmovie: Film coreani.

Winter Woman, film coreano anni '70
Winter Woman

Kmovie: Film coreani negli anni ’70

Il governo autoritario introdusse la severa Legge sulla Cinematografia nel 1962. Questa includeva censura di stato, limitazione alla quantità di prodotti nazionali e percentuali sulla produzione e importazione di film. Il sistema della percentuale, che mirava alla sua promozione, si ritorse contro il cinema nazionale e lo danneggiò.

All’epoca, i distributori che volevano importare un film straniero dovevano in cambio produrre tre film nazionali. Cosa fecero i distributori? Producevano film economicissimi nel più breve tempo possibile. Questo portò ad un deterioramento della qualità dei film coreani, che non potevano competere con i successi al botteghino dei film americani con enorme budget. Assieme alla comparsa della TV e di altre forme di intrattenimento, l’industria dei film coreana declinò fortemente negli anni ’70.

Il mercato subì una depressione, con il numero di cinema ridotto da 659 nel 1969 a 541 bel 1976, gli spettatori ridotti dai 178 milioni negli anni ’60 ai circa 70 milioni nel 1976. La media di visite al cinema scese da 5/6 pro capite negli anni ’60 a 1,8 negli anni ’70.

Successi negli anni ‘70

Nonostante un periodo così difficile, nuovi registi di talento si affacciarono al mondo del cinema ed alcuni di essi riuscirono ad attirare l’attenzione del pubblico, specialmente i più giovani.

Per esempio, Heavenly Homecoming to Stars (별들의 고향) di Lee Jang-ho, del 1974 era un adattamento di un romanzo a puntate su un quotidiano. Yeong-ja’s Heydays (영자의 전성시대) di Kim Ho-seon, e The March of Fools (바보들의 행진) di Ha Kil-jong ebbero nel 1975 un buon successo.  Il più notevole fu Winter Woman (겨울여자) di Kim Ho-seon che nel 1977 attrasse più di 580.000 spettatori e segnò un record tra i film coreani, battuto solo nel 1990.

L'appartamento di Miss O

Come produzione, esisteva un gran numero di film sulle “hostess”, ovvero melodramma con protagoniste accompagnatrici o intrattenitrici. Tra questi Miss O’s Apartment Series (O양의 아파트) di Byung Jang-ho’s  nel 1978 e 1979.  Uscirono anche film adolescenziali come il successo Never Never Forget Me (진짜 진짜 잊지마) di Moon Yeo-song nel 1976 e Our High School Days (우리들의 고교시대), co-diretto da un trio di registi nel 1978: Kim Eung-chun, Moon Yeo-song, e Suk Rae-myung.

Kmovie: Film coreani negli anni ‘80

Il decennio degli ’80 fu un periodo di trasformazione dell’industria del cinema coreano, che aprì la via alla crescita degli anni ’90. In questo periodo il governo cambiò politica, passando dall’assoluto controllo alla non ingerenza. Verso la metà degli anni ’80 il Governo, per rallentare la pressione statunitense che premeva per l’apertura del mercato manifatturiero coreano, aprì completamente il mercato dei film alle importazioni di film stranieri e permise la distribuzione diretta da parte di distributori esteri.

Sebbene questa fosse una sfida da parte delle aziende straniere, l’industria coreana approfittò della libertà per stabilire nuove compagnie di produzione, e divennero attivi produttori indipendenti.

La domanda di democrazia e la fiducia in riforme come quelle chieste dalla rivolta di Gwangju nel 1980 e manifestazioni popolari democratiche del giugno 1987 portarono allo smantellamento del Governo autoritario. Tali movimenti diedero vita a film che trattavano veri problemi sociali, pellicole che sono viste come modelli per i film della Korean New Wave.

film notevoli negli anni ‘80

Un gruppo di cineasti indipendenti chiamati Jangsangotmae girò film quali Oh, Dream Nation del 1988, che descriveva i dolori dei giovani che avevano visto il massacro di Gwangju, e Night before the Strike (파업전야) del 1990, che parlava della lotta della classe operaia contro il capitalismo. Questi film furono proiettati anche attraverso reti di distribuzione alternative che si avvalevano di sale nelle università e nei luoghi di lavoro. Inoltre, Sanggye-dong Olympic (상계동 올림픽) del 1988, di Kim Dong-won, era un rapporto sugli eventi correlati alla lotta contro le demolizioni nell’area Sanggye-dong a Seoul, rovescio della medaglia dei Giochi Olimpici del 1989. Questo lavoro ispirò l’aumento del numero di documentari prodotti e distribuiti.

Night before the Strike film alternativo coreano
Night before the Strike

I chaebols (grandi conglomerati industriali) come Samsung e Daewoo che producevano videoregistratori iniziarono ad investire nell’industria del cinema per produrre film. I chaebols entrarono nel mercato adottando l’ordine di distribuzione sale cinema – videocassette – TV via cavo ed espansero la rete di distribuzione stabilendo cinema nelle maggiori città, come Seoul e Busan. Il supporto da tali conglomerati aiutò a rivitalizzare l’industria cinematografica, che a quel tempo stave esaurendo i capitali.

Inoltre, cresceva il riconoscimento da parte della comunità internazionale dell’industria coreana del cinema. Kang Su-yeon vines come miglior attrice nel 1987 al Festival del Cinema di Venezia per il suo ruolo in Utero in affitto (씨받이).

Fonti

Kalbi Chiu, Korean Culture Blog
Jennifer Rousse-Marquet, “The unique story of the South Korean film industry“, ina global, 2013-10-07
Daniel Tudor, Korea: The impossible country, Tokyo; Rutland, Vermont; Singapore: Tuttle Publishing, 2012, pp. 229-239
Darcy Paquet, “A short history of Korean film“, Koreanfilm.org, 2007-03-01
Kim Mee-hyun (ed.), Korean Cinema: from origins to renaissance, Korean Film Council, 2006

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