
Prima di delineare i rapporti che caratterizzano al giorno d’oggi Cina e Corea del Nord, è necessario definire alcuni punti fondamentali, senza approfondire troppo, relativi ai rispettivi sistemi giuridici, motori della grande macchina statale. I rapporti fra Cina e Corea del Nord saranno più chiari dopo aver affrontato questa introduzione.
Famiglia giuridica
Sia Cina che Corea del Nord fanno entrambe parte della famiglia giuridica civil law (un sistema che da sempre ha guardato al sistema sovietico socialista). Tale famiglia riprende i sistemi della famiglia romano-germanica, presupponendo un diritto penale e uno civile con procedure annesse. In terra cinese vi è una grande particolarità: l’unità dei poteri statali. Ciò sta a significare che il titolare di tutto il potere è il popolo, senza nessuna distinzione fra potere giudiziario e potere legislativo. Anche in Corea del Nord ritroviamo l’unità dei poteri di stato e queste grandi similarità con la Cina provengono dal fatto che la Corea del Nord ha sempre guardato al modello socialista cinese, insieme al socialista sovietico.
Diritti politici, personali ed economici
La Costituzione garantisce ai cittadini cinesi un’ampia varietà di diritti, tuttavia si prevede dalla stessa Costituzione che l’esercizio di tali diritti e libertà sia condizionato dall’interesse collettivo e non del singolo.
Una caratteristica che hanno solo i coreani è juche, che significa orgoglio, fiducia nei propri mezzi e autocoscienza. Il sistema nord-coreano mira all’autarchia, all’indipendenza politica, economica, militare e internazionale. Con il tempo è stata ammessa una piccola percentuale di investimenti stranieri, soprattutto investimenti cinesi in territorio coreano (chiamate SAR, sulla base delle Zone Economiche Speciali ZES di stampo cinese). Vi è stata anche una certa apertura alla proprietà privata dei cittadini per soddisfare bisogni individuali, ma il tutto sullo sfondo di un peso crescente del nucleare e diritti fondamentali su carta, ma non applicati e rispettati nel pratico.
Ora vi starete chiedendo, ma perché il nucleare? La risposta sta nel termine coreano songun è il principio che detta la priorità alla sicurezza e alla difesa statale.

Economia
Sappiamo tutti che negli ultimi trent’anni la Cina è diventata la protagonista per eccellenza del commercio internazionale. Il diritto commerciale cinese regola l’attività di tutte le imprese e prima di una riforma attuata, non era altro che una branca del diritto pubblico. Una Cina verso l’apertura la vediamo con il lancio delle joint-ventures: la Cina inizia a familiarizzare con sistemi giuridici differenti (Nuova Via della Seta “Belt and Road Initiative”). Malgrado alcune lacune, il quadro legislativo cinese garantisce una protezione dei diritti e della proprietà intellettuale elevata. Tuttavia, è anche vero che lo stato tende a mantenere un forte controllo sull’intera attività economica cinese, così come fa a sua volta la Corea del Nord.
Non esiste un diritto commerciale nord-coreano. Ufficialmente è ancora di tipo socialista e l’apparato industriale è fermo dal 1970. Le pochissime risorse del paese sappiamo essere destinate ad una élite politica molto avvantaggiata. Crescono le attività di diritto privato, ma si parla comunque di un’economia molto grigia sullo sfondo della nascita di mercati non ufficiali e non riconosciuti. Uno sviluppo futuro potrebbe essere la legalizzazione di tutte queste attività di diritto privato in crescita, ma è ancora una speranza lontana.

Il futuro: unificazione fra Corea del Nord e Corea del Sud?
Al giorno d’oggi, l’interesse principale di Pechino sembra essere quello di una penisola coreana pacifica, unita, stabile e libera dalla presenza militare straniera (statunitense). La Cina percepisce la riunificazione coreana con ambivalenza. Vi sono vari motivi secondo i quali Pechino dovrebbe appoggiare una presunta riunificazione. In primo luogo, a lungo termine una futura riunificazione potrebbe aiutare la pace e la stabilità nella penisola e in tutto il nord-est asiatico (basti pensare alle situazioni di instabilità nella penisola coreana che hanno sempre poi avuto ripercussioni negative sulla Cina). La riunificazione coreana potrebbe poi portare al ritiro delle forze militari statunitensi dalla Corea del Sud. Inoltre, la riunificazione delle due Coree fa eco al desiderio cinese di giungere alla riunificazione con Taiwan.
La riunificazione della penisola coreana e la probabile scomparsa del regime di Kim Jong-il potrebbe forse far diminuire sensibilmente l’influenza di Pechino nella vicina penisola, un’eventualità assolutamente non gradita dal popolo cinese. Concludendo, almeno per il momento, il governo di Pechino sembra porre la stabilità della penisola coreana in un piano di politica internazionale più alto rispetto alla riunificazione. I rapporti fra Cina e Corea del Nord rimarranno comunque importanti per tutta la regione.
Fonti
Cavalieri R., Diritto dell’Asia Orientale, Libreria Editrice Cafoscarina, 2 edizione, 31 gennaio 2019
[…] By Federica Benigno Estremo Oriente News Società 16 Febbraio 2021 […]
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